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Elfo



Registrato: 03/03/08 17:03
Messaggi: 330
Residenza: Napoli

MessaggioInviato: Ven Mar 13, 2009 6:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

robirobi ha scritto:

...il governo è composto da imprenditori che dovrebbero amministrare un'azienda molto grande chiamata ITALIA...
Cool

Innanzitutto, io ho parlato di “GOVERNI” e non di governo. Pertanto non mi riferivo né unicamente al nostro né tantomeno a quello attuale, ma bensì alle compagini amministrative richiamate dall’elettorato di volta in volta a gestire le casse dello stato. Qualsiasi esso sia.
Le squadre dei cosiddetti “ragionieri dello stato”, non sono degli imprenditori, e se lo sono, tale professione è condotta in privato. Non sono gli imprenditori dell’azienda stato, altrimenti in quanto tali, dovrebbero esserne i proprietari. Siccome uno STATO come quello italiano non appartiene esclusivamente ad alcun cittadino, rendendolo altrimenti paradossalmente privato, ma apparetiene all’intera comunità, se ne deduce che, chi amministra tali beni, non è assolutamente L’IMPRENDITORE di tale azienda. Quindi la tua è una cantonata.
Quest’azienda, non è un’azienda attiva. Non produce prodotti di consumo per rivenderli a scopo di lucro e di conseguenza, non può avere una forza operaia. Chi lavora per quest’azienda, assolve dei compiti di tipo amministrativo ed inerenti ad esso. Non possiamo lavorare tutti nei ministeri in qualità di ministri, segretari, sottosegretari,addetti agli sportelli, uscieri. Quindi se credi che quest’azienda non assumendoci tutti, con tali manzioni sia un’azienda che non funzioni, credi in modo errato. Gli introiti di tale azienda quindi, non sono il frutto di vendite, ma la partecipazione di ogni cittadino ad un fondo che viene ripartito fra i vari settori, i quali amministrando tali beni, provvedono a ripartirli per garantire, opere pubbliche, istruzione ecc.ecc….. e la SANITÀ. La sanità. Ovvero il ministero che impiega e necessita di più risorse economiche. Tengo a precisare, per portare un esempio, che un ammalato di cancro, curato con cocktail chemioterapici ,può costare oltre i 50mila euro mensili. Annualmente l’Italia spende per tali ammalati oltre un miliardo di euro per questo tipo di terapia. Abbiamo escluso altri tipi di terapie e i costi per ricoveri, interventi chirurgici ecc. Sfortunatamente, di persone da curare, ce ne sono tantissime e il numero degli ammalati che si susseguono è imprevedibile, per cui le risorse economiche a disposizione tante volte non risultano sufficienti e si deve provvedere con altri mezzi al recupero di tali ed ingenti somme.
I cittadini sono chiamati a maggior contribuzione e tale evento è visto malvolentieri.
Alcuni cittadini, vorrebbero che l’azienda stato, li assumesse remunerandoli con lauta paga, magari senza pagare le tasse. Che gli si fosse garantito tutto il ventaglio dei servizi socio-sanitari e magari, arrivati all’età prestabilita, percepire pure una bella pensione.
Certo che si potrebbe stabilire pure di non pagare le tasse. Di non creare fondi di nessun genere e metterci tutta la paga, interamente senza alcuna trattenuta in tasca e vivere a scialacore. Sai che contenti tutti! In tal caso, dovremmo accettare, per contropartita, di non percepire in modo assistenziale, alcunché servizio statale e nel momento in cui ci ammalimo essere lasciati lì, a rantolare per strada e con la schiuma alla bocca.
robirobi ha scritto:


...bravo ai colto nel segno proprio questo è il punto oggi mancano i soldi per fare la spesa...
Cool

Non nego comunque che sia in atto una crisi economica che ha il suo peso, ma noto pure che tale crisi, non è esclusivamente italiana, ed è afflizione di parecchi paesi e fra i più ricchi.
Ritorno a ribadire caro Roberto, che se vogliamo che il nostro salumaio, tenga aperta bottega, la mattina, dobbiamo farci la spesa. Il più delle volte, spendiamo altrove! Non glissiamo gli argomenti portandoli sulle frasi fatte e sulla retorica per guadagnar terreno. L’economia di un paese si sviluppa PRODUCENDO ed il prodotto deve essere comprato prima all’interno e poi favorirne l’esportazione. Noi importiamo solo prodotti dall’estero, preferendoli ai nostri bloccando l’attività di produzione e non esportiamo un tubo. Non ci sono i soldi per fare la spesa? Mi devi spiegare le centinaia di chilometri di code autostradali che si formano nei periodi estivi, per godersi una bella vacanza che costa migliaia di euro da quali morti di fame è composta. E da quelli che approfittano anche di un semplice W.E. o un lungo ponte lavorativo, per andarsi a godere 4 giorni da qualche parte, sempre a suon di qualche migliaio di euro, chi sono ancora costoro. Non ditemi che son pochi, perché le città si svuotano e le autostrade collassano. Forse non fanno la spesa per risparmiare i soldi per la vacanza Roberto? Sarà così? In tal caso…che te posso dì…io, preferisco magnà!
E le auto? Gente che per recarsi al lavoro la mattina, avvia motori (esteri) con capacità di 3000 c.c. una cilindrata spropositata per uno che debba immettersi nel traffico cittadino o su una tangenziale bloccata. E che quando arriva sul posto di lavoro, ha sprecato in 40 minuti di percorso,tanto di quel carburante, che in ordine economico rappresenta la risorsa di 10 giorni per quel miliardo di persone nel mondo, che vive con meno di un dollaro al giorno! Donne, come diceva l’amico Gianni (apolide) che per accompagnare i figli a scuola, vengono con i mezzi corazzati. Supervetture che per salirci a bordo, bisogna chiamare i pompieri forniti di autoscale. Ruote con diametro di un metro e mezzo. Coi dragster vengono. E le parcheggiano anche in mezzo alla strada, perché il parcheggio a pettine, richiederebbe successivamente la retromarcia, poco agevole per alcuni, che essendo insicuri, risparmiano di fare qualche vittima infantile, nascosta dall’altezza di quei mostri dell’asfalto e quindi preferiscono fermare il mezzo già in posizione per la pronta marcia. Quali guadi devono affrontare, quali dirupi per raggiungere la scuola partendo dal loro condominio? Prima alle donne, veniva affidata l’utilitarietta economica, la seconda macchinetta di famiglia per portare i pargoli a scuola e fare la spesa giornaliera. Adesso no. Adesso utilizzano i panzer, in modo che, nel caso si verifichi qualche distrazione di guida, si pone sufficiente distanza tra loro e qualche malcapitata berlina tristemente tamponata e irrimediabilmente distrutta. Così anche se si ha torto nel sinistro ci si porta a casa la pelle intatta protetti da quei mezzi paramilitari la cui cilindrata siete pregati di andarla a controllare di persona su qualche rivista del settore e non esimetevi dal dare una sbirciatina sui costi di gestione.
In Italia ci sono 122 apparecchi cellulari, per ogni 100 abitanti! Vecchi e lattanti compresi. Siamo il paese col più alto numero di telefonini in circolazione. Non ditemi che li troviamo nei fustini dei detersivi per lavatrici anzicchè comprarli.
La verità, è che vogliamo e pretendiamo spendere più di quanto le nostre finanze ci consentono, altro che non ci sono soldi per la spesa! È vero comunque che ci sono casi estremi e bisogna tenerne conto e risolvere i loro problemi. Giustamente. Ma bisogna anche dire che il povero, è sempre esistito ed esiste in qualsiasi nazione al mondo, anche la più ricca. Ma non diciamo che siamo una massa di morti di fame. Se in tanti ma non tutti,
non arrivano alla fine del mese, hanno sprecato probabilmente anche troppo in acquisti poco necessari . Nelle nostre famiglie ci sono troppi cellulari comprati, troppa tecnologia ad alto costo ed ad alto consumo. Troppe scarpe pseudo sportive dal costo superiore ai 200 Euro, costruite con materiali sintetici, messe ai piedi di ragazzi viziati che vogliono fare sfoggio di opulenza con un prodotto costosissimo il cui valore effettivo non sfiora neppure da lontano quello speso. Abbiamo distrutto il settore calzaturiero italiano, qualitativo, comprando prodotti importati, in alcuni casi qualitativi ma anche tanto ciarpame e le nostre fabbriche stanno chiudendo. È un settore che ho conosciuto molto ma molto bene… Partecipare attivamente alle crisi e dare la colpa agli altri, è molto comodo. «Piove governo ladro» era un’espressione e lo è ancora, per affidare colpe ad altri comunque, anche quando non ci sono evidenti responsabilità. La discussione che stiamo conducendo, sembra non portare da nessuna parte, in quanto essa in alcuni tratti, più che un’analisi oggettiva è uno schieramento contro la persona.
Si parla di divieto di accesso all’attività parlamentare per soggetti con pendenze legali, ma io non noto fino ad oggi alcuna condanna.
Non sono qua , ad offendere né ad appoggiare alcuna forma di governo.
Credo che chi attende, una forma di governo che ci conduca agevolmente nel paese dei balocchi, sia destinato ad aspettare inutilmente.
robirobi ha scritto:

Caro elfo credo che tu sia al di fuori e di molto dalla realta...

Il nostro voleva essere un confronto e come tale, a volte si possono avere idee diverse e non credo che chi la pensa non come noi sia fuori di testa. L’espressione mi sembra un tantino indelicata. Ma tant’è…
Vi è un libro il cui titolo è "NON SIAMO MAI ANDATI SULLA LUNA" scritto da Bill Kaysing il quale considerando le tecnologie a disposizione all’epoca dell’allunaggio, considera improbabile che tale evento fosse vero, ma fosse piuttosto un bluff e le immagini siano state girate sulla Terra in studi appositamente allestiti. Io ho sempre creduto che l’uomo sulla Luna ci sia stato, e credo che qualcuno forse, ci sia anche rimasto. Io intanto vivo in Italia e le cose che ho elencato in questo lungo post sono osservazioni e non frutto di eventi visionari.
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robirobi



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MessaggioInviato: Ven Mar 13, 2009 11:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Elfo visto che ai citato un libro te ne segnalo uno anchio LA CASTA di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella,molto interessante e istruttivo,l'ai letto?non parla dello sbarco sulla luna.
Cool
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robirobi



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MessaggioInviato: Dom Mar 15, 2009 5:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Articolo pubblibato su LA PADANIA nel lontano 1998 stiamo tutti aspettando la risposta.

di max parisi


Berlusconi mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo


Dai miliardi per comprare il terreno della futura Milano2, alle società siciliane con parenti di Buscetta: al Signore di Arcore la parola. Spieghi, e sia chiaro


di max parisi


Basta. Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie - specialmente quelle palermitane - di Silvio Berlusconi. È arrivata l'ora delle certezze definitive. Di seguito presento al signor Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare - se ne è capace - che con Cosa Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a che fare. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, già da ora - signor Berlusconi - le annuncio che nessuna delle notizie sul suo conto che leggerà in questo articolo è frutto di "pentimenti", e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale dalle parole dei cosiddetti "pentiti". Tutto al contrario, esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in ogni momento - se lo riterrà - potrò inviarle perché si sinceri della loro autenticità. Detto questo, prego, legga, e mi sappia poi dire.Partiamo da lontano, perché lontano inizia la sua storia imprenditoriale, signor Berlusconi.Primo quesito: lei certamente ricorda che il 26 settembre 1968 la sua società - l'Edilnord Sas - acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove di lì a breve lei costruirà il quartiere di Milano2. Lei pagò l'area circa 4.250 lire al metro quadrato, per un totale di oltre 3 miliardi. Questa somma, nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle, è di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a 38 miliardi, 739 milioni e spiccioli. Dopo l'acquisto - intendo dire nei mesi successivi - lei aprì un gigantesco cantiere edilizio, il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno, che in circa 4-5 anni porterà all'edificazione di Milano2 così come è oggi. Ecco la prima domanda: signor Berlusconi, a lei, quando aveva 32 anni, gli oltre 30 miliardi per comprare l'area, chi li diede? Inoltre: che garanzie offrì e a chi per ricevere tale ingentissimo credito? In ultimo: il denaro per avviare e portare a conclusione il super-cantiere, chi glielo fornì? Vede, se lei non chiarisce questi punti, si è autorizzati a credere che le due misteriose finanziarie svizzere amministrate dall'avvocato di Lugano Renzo Rezzonico "sue finanziatrici", così come altre finanziarie elvetiche che entreranno in scena al suo fianco e che tra poco incontreremo, sono paraventi dietro i quali si sono nascosti soggetti tutt'altro che raccomandabili. Sì, perché - mi creda signor Berlusconi - nel 1998, oggi, se lei chiarisse una volta per tutte, con nomi e cognomi, chi le prestò tale gigantesca fortuna facendo con questo crollare ogni genere di sospetto e insinuazione sul suo conto, nessuno e dico nessuno si alzerebbe per criticarla sostenendo che lei operò con capitali sfuggiti, per esempio, al fisco italiano e riparati in Svizzera, poi rientrati in Italia grazie alla sua attività imprenditoriale. Sarei il primo ad applaudirla, signor Berlusconi, se la realtà fosse questa. Se invece di denaro frutto di attività illecite, si trattò di risparmi onestamente guadagnati e quindi sottratti dai rispettivi proprietari al fisco assassino italiota che grazie a lei ridiventarono investimenti, lei sarebbe da osannare. Parli, signor Berlusconi, faccia i nomi e il castello di accuse di riciclaggio cadrà di schianto.

Secondo quesito: il 22 maggio 1974 - certamente lo ricorda, signor Berlusconi - la sua società "Edilnord Centri Residenziali Sas" compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni (4,8 miliardi di oggi, fonte Istat). Il 22 luglio 1975 la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti 600 milioni a 2 miliardi (14 miliardi di oggi, fonte Istat). Anche in questo caso, vorrei sapere da dove e da chi sono arrivati queste forti somme di denaro in contanti.

Terzo quesito: il 2 febbraio 1973 lei fondò un'altra società, la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Signor Berlusconi, anche in questo caso le chiedo: il denaro in contanti per queste forti operazioni finanziarie, chi glielo diede? Fuori i nomi.

Quarto quesito: lei non può essersi scordato che il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord cedette alla neo-costituita "Milano2 Spa" tutto il costruito del nuovo quartiere residenziale nel Comune di Segrate battezzato "Milano2" più alcune aree ancora da edificare di quell'immenso terreno che lei comperò nel '68 per l'equivalente di più di 32 miliardi in contanti. Tuttavia quel 15 settembre di tanti anni fa, accadde un altro fatto: lei, signor Berlusconi, decise il contemporaneo cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa iniziò a chiamarsi così proprio da quella data. Il giorno della sua fondazione a Roma, il 16 settembre 1974, la futura Milano2 Spa - come lei senza dubbio rammenta - viceversa rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa, "forte" di un capitale di lire 1 (un) milione, il cui amministratore era Marcello Dell'Utri. Lo stesso Dell'Utri che lei, signor Berlusconi, sostiene fosse a quell'epoca un «mio semplice segretario personale». Sempre il 15 settembre 1977, quel milione venne portato a 500 e la sede trasferita da Roma a Segrate. Il 19 luglio 1978, i 500 milioni diventeranno 2 miliardi di capitale sociale. Ecco, anche in questo caso, vorrei sapere dove ha preso e chi le ha fornito tanto denaro contante e in base a quali garanzie.

Quinto quesito: signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, certamente ricorda che nacque in due tappe. Partiamo dalle seconda: l'8 giugno 1978 lei fondò a Roma la "Finanziaria d'Investimento Srl" - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti, padre del noto Cesare di questi tempi grami (per lui). Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura venne portato a 50 milioni, il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi, che al valore d'oggi sarebbero 81 miliardi, 167 milioni e 400 mila lire. In 6 mesi, quindi, lei passò dall'avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma, a 18 miliardi. Fra l'altro, come lei certamente ricorda, la società in questo periodo non possedeva alcun dipendente. Nel luglio del 1979 la Fininvest Srl, con tutti quei soldi in cassa, venne trasferita a Milano. Poco prima, il 26 gennaio 1979 era stata "fusa" con un'altra sua società dall'identico nome, signor Berlusconi: la Fininvest Spa di Milano. Questa società fu la prima delle due tappe fondamentali di cui dicevo poc'anzi alla base dell'edificazione del suo impero, e in realtà di milanese aveva ben poco, come lei ben sa. Infatti la Fininvest Spa venne anch'essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl, l'11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale, e quindi trasferita nel capoluogo lombardo. Tutte operazioni, queste, che pensò, decise e attuò proprio lei, signor Berlusconi.Dopo la fusione, ricorda?, il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi (al valore dell'epoca, equivalenti a più di 166 miliardi di oggi, fonte Istat). Bene, fermiamoci qui. Signor Berlusconi, i 17 miliardi e 980 milioni di differenza della Fininvest Srl di Roma (anno 1978) chi glieli fornì? Vorrei conoscere nomi e cognomi di questi suoi munifici amici e anche il contenuto delle garanzie che lei, signor Berlusconi, offrì loro. Lo stesso dicasi per l'aumento, di poco successivo, a 52 miliardi. Naturalmente le chiedo anche notizie sull'origine dei fondi, altri 2 miliardi, della "gemella" Fininvest Spa di Milano che lei fondò nel 1975, anno pessimo per ciò che attiene al credito bancario e ancor peggio per i fondamentali dell'economia del Paese.

Sesto quesito: lei, signor Berlusconi, almeno una volta in passato tentò di chiarire il motivo dell'esistenza delle 22 (ma c'è chi scrive, come Giovanni Ruggeri, autore di "Berlusconi, gli affari del Presidente" siano molte di più, addirittura 3Cool "Holding Italiane" che detengono tuttora il capitale della Fininvest, esattamente l'elenco che inizia con Holding Italiana Prima e termina con Holding Italiana Ventiduesima. Lei sostenne che la ragione di tale castello societario sta nell'aver inventato un meccanismo per pagare meno tasse allo Stato. Così pure, signor Berlusconi, lei ha dichiarato che l'inventore del marchingegno finanziario, che ripeto detiene - sono sue parole - l'intero capitale del Gruppo, fu Umberto Previti e l'unico scopo per il quale l'inventò consisteva - e consiste tutt'oggi - nell'aver abbattuto di una considerevole percentuale le tasse, ovvero il bottino del rapinoso fisco italiota ai suoi danni, con un meccanismo assolutamente legale. Queste, mi corregga se sbaglio, furono le ragioni che addusse a suo tempo, signor Berlusconi, per spiegare il motivo per cui il capitale della Fininvest è suddiviso così. È una motivazione, però, che a molti appare quanto meno curiosa, se raffrontata - ad esempio - con l'assetto patrimoniale di un altro big dell'imprenditoria nazionale, Giovanni Agnelli, che viceversa ha optato da molti anni per una trasparentissima società in accomandita per detenere e definire i propri beni e quote del Gruppo Fiat. In sostanza lei, signor Berlusconi, più volte ha ribadito che "dietro" le 22 Holding c'è soltanto la sua persona e la sua famiglia. Non avrò mai più motivo di dubitare di questa sua affermazione quando lei spiegherà con assoluta chiarezza le ragioni di una sua scelta a dir poco stupefacente. Questa: c'è un indirizzo - a Milano - che lei, signor Berlusconi conosce molto bene. Si tratta di via Sant'Orsola 3, pieno centro cittadino. A questo indirizzo nel 1978 nacque una società fiduciaria - ovvero dedita alla gestione di patrimoni altrui - denominata Par.Ma.Fid.A fondarla furono due commercialisti, Roberto Massimo Filippa e Michela Patrizia Natalini. Detto questo, certo rammenta, signor Berlusconi, che importanti quote di diverse delle suddette 22 Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Esattamente il 10 % della Holding Italiana Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Ventunesima e Ventiduesima, più il 49% della Holding Italiana Prima, la quale - in un perfetto gioco di scatole cinesi - a sua volta detiene il 100% del capitale della Holding Italiana Sesta e Settima e il 51% della Holding Italiana Ventiduesima. Vede, signor Berlusconi, dovrebbe chiarirmi per conto di chi la Par.Ma.Fid. gestirà questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società tale immensa fortuna. Infatti lei - che è un attento lettore di giornali e ha a sua disposizione un ferratissimo nonché informatissimo staff di legali civilisti e penalisti - non può non sapere che la Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito - esattamente nello stesso periodo - tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss - di area corleonese e non - operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Quindi, signor Berlusconi, a chi finivano gli utili della Fininvest relativi alle quote delle Holding in mano alla Par.Ma.Fid.? Per conto di chi la Par.Ma.Fid. incassava i dividendi e gestiva le quote in suo possesso? Chi erano - mi passi il termine - i suoi "soci", signor Berlusconi, nascosti dietro lo schermo anonimo della fiduciaria di via Sant'Orsola civico 3? Capisce che in assenza di una sua precisa quanto chiarificatrice risposta che faccia apparire il volto - o i volti - di coloro che per anni incasseranno fior di quattrini grazie alla Par.Ma.Fid., ovvero alle quote della Fininvest detenute dalla Par.Ma.Fid. non si sa per conto di chi, sono autorizzato a pensare che costoro non fossero estranei all'altro "giro" di clienti contemporaneamente gestiti da questa fiduciaria, clienti i cui nomi rimandano direttamente ai vertici di Cosa Nostra.

Settimo quesito: è universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è "nato col mattone" per poi approdare alla televisione. Proprio sull'edificazione del network tivù è incentrato questo punto. Lei, signor Berlusconi, certamente ricorda che sul finire del 1979 diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze tivù. Lo scopo - del tutto evidente - fu quello di costituire una rete di emittenti sotto il suo controllo, signor Berlusconi, in modo da poter trasmettere programmi, ma soprattutto pubblicità, che così sarebbe stata "nazionale" e non più locale. La differenza dal punto di vista dei fatturati pubblicitari, ovviamente, era enorme. Fu un piano perfetto. Se non che, Adriano Galliani invece di buttarsi a capofitto nell'acquisto di emittenti al Nord, iniziò dal Sud e precisamente dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri (frazione di Palermo) nella loro Retesicilia Srl, che dal 13 novembre 1980 vedrà nel proprio consiglio di amministrazione Galliani in persona a fianco di Antonio Inzaranto. Ora lei, signor Berlusconi, da imprenditore avveduto qual è, non può non avere preso informazioni all'epoca sui suoi nuovi soci palermitani, personaggi molto noti da quelle parti per ben altre questioni, oltre la tivù. Infatti Giuseppe Inzaranto, fratello di Antonio nonché suo partner, è marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta. No, sia chiaro, non mi riferisco al "pentito Buscetta" del 1984, ma al super boss che nel '79 è ancora braccio destro di Pippo Calò e amico intimo di Stefano Bontate, il capo dei capi della mafia siciliana. Quindi, signor Berlusconi, perché entrò in affari - tramite Adriano Galliani - con gente di questa risma? C'è da notare, oltre tutto, che i fratelli Inzaranto sono di Misilmeri. Le dice niente, signor Berlusconi, questo nome? Guardi che glielo sto chiedendo con grande serietà. Infatti proprio di Misilmeri sono originari i soci siciliani della nobile famiglia Rasini che assieme alla famiglia Azzaretto - nativa di Misilmeri, appunto - fondò nel 1955 la banca di Piazza Mercanti, la Banca Rasini. Giuseppe Azzaretto e suo figlio, Dario Azzaretto, sono persone delle quali lei, signor Berlusconi, con ogni probabilità sentiva parlare addirittura in casa da suo padre. Gli Azzaretto erano - con i Rasini - i diretti superiori di suo padre Luigi, signor Berlusconi. Gli Azzaretto di Misilmeri davano ordini a suo padre, signor Berlusconi, che per molti anni fu loro procuratore, il primo procuratore della Banca Rasini. Certo non le vengo a chiedere con quali capitali - e di chi - Giuseppe Azzaretto riuscì ad affiancarsi nel 1955 ai potenti Rasini di Milano, tenuto conto che Misilmeri è tutt'oggi una tragica periferia della peggiore Palermo, però che a lei Misilmeri possa risultare del tutto sconosciuta, mi appare inverosimile. Ora le ripeto la domanda: si informò sulla "serietà" e la "moralità" dei nuovi soci - il clan Inzaranto - quando tra il 1979 e l'80 diverranno parte fondamentale della sua rete tivù nazionale?

Ottavo quesito: certo a lei, signor Berlusconi, il nome della società Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. È impossibile non ricordi che nel 1974 la suddetta, 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri, perché proprio sui terreni di questa società lei darà corso all'iniziativa edilizia denominata Milano3. Così pure ricorderà che nel 1976 l'esiguo capitale di 12 milioni aumenterà a 500, e che il 12 maggio del 1977 salirà ulteriormente a 1 (un) miliardo, e che cambierà anche la sua denominazione in Cantieri Riuniti Milanesi Spa. Come al solito, vengo subito al dunque: anche in questo ennesimo caso, chi le fornì, signor Berlusconi, questi forti capitali per aumentare la portata finanziaria di quella che era una modestissima impresa del valore di soli 12 milioni quando la acquistò?

Nono quesito: lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni (4 miliardi e 45 milioni d'oggi, fonte Istat) che fecero la differenza?

Decimo quesito: signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato per mettere in porto affari di vario genere - l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio - la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come nel precedente riferito alla Par.Ma. Fid., lei ha scelto una società fiduciaria - questa volta domiciliata in Svizzera - al cui riguardo le cronache giudiziarie si erano largamente espresse. Tenuto conto della potenza dello staff informativo che la circonda, signor Berlusconi, mi appare del tutto inverosimile che lei non abbia saputo, circa la Fimo di Chiasso, che è stata per lungo tempo il canale privilegiato di riciclaggio usato da Giuseppe Lottusi, arrestato il 15 novembre del 1991 mentre "esportava" forti capitali della temibile cosca palermitana dei Madonia. Così pure non le sarà sfuggito che Lottusi venne condannato a 20 anni di reclusione per quei reati. Tuttora è in carcere a scontare la pena. Ebbene, signor Berlusconi, se quel gangster finì in galera il 15 novembre del '91, nella primavera del 1992 - cioè pochi mesi dopo quel fatto che campeggiò con dovizia di particolari, anche circa la Fimo, sulle prime pagine di tutti i giornali - il suo Milan "pagò" una forte somma "in nero" - estero su estero - per la cessione di Gianluigi Lentini, e usò per la transazione proprio la screditatissima Fimo, fiduciaria di narcotrafficanti internazionali. Perché, signor Berlusconi?Ecco, queste sono le domande. Risponda, signor Berlusconi. Presto. Come ha visto, di "pentiti" veri o presunti non c'è traccia negli 11 quesiti. Semmai c'è il profumo di centinaia di miliardi che tra il 1968 e il 1979 finirono nelle sue mani, signor Berlusconi. E tuttora non si sa da dove arrivarono. Poiché c'è chi l'accusa che quell'oceano di quattrini provenne dalle casse di Cosa Nostra e sta indagando proprio su questo, prego, schianti ogni possibile infamia dicendo semplicemente la verità. Punto per punto, nome per nome. È un'occasione d'oro per farla finita una volta per tutte. Sappia che d'ora in poi il silenzio non le è più consentito né come imprenditore, né come politico, né come uomo.


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Stranamente i quesiti posti sono 10 e non 11, si tratterà di un errore?. E' strano vista la precisione dell'autore, oppure si tratta di qualcos'altro?

Non si sa se grazie a questo e/o ad altri articoli, il giornalista in questione sembra essere stato assunto in RAI.

Questo è il link all'articolo originale http://old.lapadania.com/1998/luglio/08/080798p02a1.htm (attualmente non è raggiungibile, credo sia stato rimosso per opportunità politica, ma non si può eliminarlo totalmente.)
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Elfo



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MessaggioInviato: Mar Mar 17, 2009 4:45 am    Oggetto: Rispondi citando

(Chiedo scusa per l’assenza, ma nei week end non ci sono. Riprendo oggi augurando buon inizio di settimana)
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Robi, amico mio. Io ho scritto delle cose, e tu rispondi con altre. È un modo per evitare di rispondere in modo pertinente. Hai glissato ancora. Diversamente, devo credere che tu, quando leggi, poni scarsa attenzione e ti perda qualcosina, qualche piccolo dettaglio. Piccolo si, ma così importante che perderlo ti evita di farti capire il giusto senso del discorso. Ho espresso più di una volta un concetto, che forse difficilmente riesci a carpire. Ma non fa niente. Magari un giorno, se avremo il piacere di conoscerci personalmente, avremo anche modo di capirci in modo chiaro ed in un tempo più rapido. Senza correre il rischio, che per arrivare a ciò, si debba anche noi stilare un libro.
A proposito. LA CASTA di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, lo conosco e letto. Leggere, è una delle mie più radicate abitudini. Fra le mie svariate manie, c’è quella di comprare e collezionare libri. L’ho trovato utile ed interessante.
Ad ogni modo, visto che hai iniziato il topic, non riesco a capire cosa ti aspettassi che gli altri ti dicessero o dove andassero a parare, dopo la formulazione della tua domanda posta in oggetto “COSA NE PENSATE VOI”. Avessimo risposto in tanti di aspirare all’anarchia, forse la cosa, ti avrebbe dato un attimo di sollievo. Infatti, essa sarebbe una delle due soluzioni possibili al tuo malessere. L’altra sarebbe di andar via dall’Italia e cercare un altro paese.
Un paese ove Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella non trovassero alcun elemento per poterci fare su un libro. Finalmente!
Nel caso tu parta alla ricerca di esso, ti prego chiamami appena l’hai trovato. Son sicuro che lo troverai. Ce ne sono e anche più di uno, ma non li menziono. Preferisco che sia tu a cercarli. Anch’io sono stanco e avrei voglia di cambiare. Ho visto parecchi Papi e tanti governi e qualcosa di nuovo, di diverso, mi farebbe bene, prima di consumare qualche ultimo decennio che ho a disposizione.
Mi trasferei là, con te, nel caso ti facesse piacere. Ci divertiremmo tanto nella totale spensieratezza che quel luogo saprebbe offrirci. Unica condizione, che quel posto avesse un bel clima tiepido ed il mare.
Ti assicuro che sono di grande compagnia. Sono allegro. Tendenzialmente incline al buon umore. Suono la chitarra e so cantare. Quando mi va, compongo anche qualche canzone. Le nostre serate posso garantirti che potrebbero essere piene e ricche di allegria. Cerca nei posti giusti però. Non andare in cerca dei miti, essi in quanto tali potresti non trovarli, e noi delusi e sconsolati, ci ritroveremmo alla fine, seduti al tavolino di un bar, davanti ad un caffè a lamentarci come al solito, ad alta voce: “DEL GOVERNO E DELLA POLIZIA. E TU CHE INTANTO SOGNI ANCORA SOGNI SEMPRE,SOGNI DI FUGGIRE VIA…DI ANDARE LONTANO, LONTANO…ANDARE LONTANO, LONTANO…” ♪♪♫♪♫♪♪♫♫
Ricordi Baglioni? La canzone è Poster. Bellissima. Non potevo esimermi dal fare anche qualche riferimento musicale, visto che siamo su un sito il cui argomento principale è la musica e non i processi.
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robirobi



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MessaggioInviato: Ven Mar 20, 2009 2:06 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Elfo arrivo in ritardo ma arrivo,grazie per avermi dato del deficente molto gentile da parte tua,se non ai capito qual'era il senso del mio "cosa ne pensate voi?"non è che sia una cima neanche tu,si riferiva esclusivamente alla filastrocca su berlusconi,ai cominciato col divagare esprimendoti in politichese(lingua che io da povero ignorante quale sono non capisco)comunque se a te va bene cosi come stanno le cose oggi a me NO e con questo considero chiuso l'argomento,ognuno si tenga le sue idee e ai posteri l'ardua sentenza.
PS
Beati i ciechi perchè non vedono le porcate di questa classa politica.
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Elfo



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MessaggioInviato: Ven Mar 20, 2009 5:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Robi. Noto nelle tue parole una certa aria di offesa. Non solo non ti ho dato del deficiente e ti prego di rileggere bene i miei messaggi, ma ti ponevo qualche gradino più in alto,visto che credevo che tu volutamente evitavi il discorso per svincolare. Le mie parole, erano ironiche e il “NON VOLER CAPIRE” lo ritenevo intenzionale da parte tua e non limitazione. Inoltre, a darmi del suonato, sei stato tu, che indelicatamente, mi hai classificato come uno che vive al di fuori della realtà, costringendomi a precisare che vivo in Italia, diversamente da qualcuno che probabilmente vive sulla Luna.
Io non parlo in politichese e non credo sia di difficile comprensione. Parlo in italiano e con terminologie della lingua stessa. Non uso termini appartenenti né ad altri confini né a mondi diversi. Se la poca comprensibilità è una nota che ti duole, è un tuo problema ma non certo una mia defaillance.
Il non essere una cima, è una conclusione che non lascerei nelle tue mani. Il tuo “CHE NE PENSATE VOI”? non si riferiva unicamente alla filastrocca, visto che in coda ad essa, vi hai posto una risposta dell’utente JB e di seguito una tua risposta che ha seguito la sua. Volevi semplicemente qualche appoggio onde uscire vincitore da un confronto. È evidente che i confronti, mal li sopporti, visto che gli rispondevi le testuali parole: « jb vedo che non ti sei ancora tolto il paraocchi prova a farlo e a guardarti in giro e vedrai le cose diversamente da come ti anno insegnato a fare…» ( è un copia-incolla della tua enunciazione!)
Quindi l’amico jb, secondo la tua perizia da scienziato dell’economia sarebbe uno che gli occhi li tiene giusto per non andare a sbattere e che osserva poco. La stessa affermazione, la fai nei miei confronti quando dici: « Caro elfo credo che tu sia al di fuori e di molto dalla realta… » insomma saremmo tutti dei cretini che non capiamo niente e abbiamo la testa chissà dove. L’unica mente illuminata e residente sul pianeta Terra saresti tu.
La tua filastrocca, non è nuova e ha fatto il giro del globo per parecchie volte. L’hai postata con l’intenzione e la speranza che altri avessero proseguito sulla stessa linea. Non è stato così. Ma tu, non contento, hai proseguito da solo. Volevi proporre una gara a chi spalasse più letame. In questa occasione, non hai trovato in me il compagno di squadra a cui aspiravi, né ne hai trovati altri e la gara te la sei fatta da solo.
Di solito, quando esprimo una mia opinione, lo faccio esternando un mio pensiero e non riportando quanto scritto o detto da un editorialista. Non hai fatto altro che ribadire volendo persuadere chi ti leggesse, che il soggetto al quale ti riferivi fosse un disonesto o un mafioso. Mi sono sin dalle mie prime parole, dissociato da queste affermazioni, per due motivi:
1) Non lo penso affatto.
2) Come già precedentemente da me detto, non mi sostituisco a nessun giudice inquisitore. Lascio tale compito alle autorità preposte e ai giornalisti fare il loro lavoro. Stop!
In Italia, paese democratico, si è innocenti fino a prova contraria. Laddove non ci sono condanne legali, qualsiasi accusa perde di valore. Evito pertanto personalmente di citare qualsiasi gratuita ed inopportuna dichiarazione, che possa rappresentare diffamazione a carico di terzi. Voglio ricordare, peraltro, che in queste pagine, si sta affrontanto un argomento, inerente la politica, approfittando forse, della bontà di chi ci ospita e di chi ha il compito di moderare, in quanto, l’argomento “POLITICA” nella quasi totalità dei forum, per regolamento da accettare in fase di iscrizione, è vietato trattarlo, e se tale regola viene trasgredita, viene naturalmente moderata con la cancellazione dei messaggi, che possono talvolta risultare oggetto di querele «per diffamazione a mezzo stampa» come da normativa. Credo peraltro, che chi abbia intenzione, di fare dichiarazioni di questo tipo, sia più giusto che le faccia in un blog personale, rischiando di persona e non in siti altrui, coinvolgendo chi ne è proprietario, rendendolo corresponsabile per averci permesso di fare una pubblicazione diffamatoria. Me ne guarderei bene dal farlo. Ho rispetto per le persone e soprattutto di chi mi ospita.

robirobi ha scritto:

...comunque se a te va bene cosi come stanno le cose oggi a me NO...

Non ho mai detto che le cose mi stanno bene e che sono contento così. Ciò è quel che credi tu.
Ho solo voluto sottolineare che la crisi è mondiale e quindi anche nostra, eppure gli altri paesi non sono governati dalla nostra classe politica. Quindi le ragioni sono altre.
Si fa presto a dire “aumentiamo i salari”! E con quali soldi si aumentano gli stipendi?
Un’azienda in crisi e con ricavi inferiori, aumenta la spesa ? L’economia cresce quando si produce e si vende. Più si vende più si ricava, più ricavi è uguale a più guadagni, più guadagni è uguale più investimenti e più produzione, più produzione è uguale più lavoro e maggiorazione degli stipendi.
Intorno ad una casa automobilistica, vi sono una miriade di aziende satelliti che producono le parti delle autovetture. Se la casa automobilistica ha meno richieste e meno produzione, tale crisi investe tutto il settore e non solo i produttori del prodotto finito. A rischio sono non solo gli impiegati della casa costruttrice, ma anche gli operai delle aziende che producono, le parti: freni, fari, cruscotti, strumentazioni, tappezzerie, fari, maniglie, cerchi, tettucci… ecc. Ogn’una di queste fabbriche viene coinvolta a sua volta. È un domino. Se i panettieri, vendessero meno pane, ci sarebbe meno richieste di farina, quindi meno lavoro per i mulini, meno lavoro per chi distribuisce le farine, meno lavoro per chi importa il grano, meno lavoro per chi lo trasporta……
Vedi caro Roberto, quando una certa cosa, riteniamo non sia fatta bene, significa che abbiamo un’alternativa valida. Un’alternativa migliore. Tu ce l’hai? Se diciamo che una certa cosa, non va fatta così, dobbiamo fornire la giusta metodologia di esecuzione. Se tu sei più bravo di tutti ad aggiustare i difetti, saremmo ben lieti di eleggerti presidente del consiglio.
Hai iniziato con “COSA NE PENSATE VOI”? Ed io ho all’inizio posto il mio pensiero, ma mi dici perché se è diverso dal tuo ti infervori tanto?
Un’ultima cosa. Se fra i tanti che pur si lamentano, ci sono quelli che potendolo fare non pagano le tasse, o le pagano in parte e ne sono tanti, un mare! Farebbero bene a farlo. La loro giusta contribuzione, allevierebbe le pene di chi percependo un misero stipendio è l’unico che adempie pienamente al suo dovere di cittadino, pagando anche per altri. Se tutti lo facessero, al povero lavoratore spetterebbe pagare meno, ed il suo netto in busta sarebbe maggiore. Sarebbe già questo un aumento dello stipendio.
Gli evasori fiscali sono quelli che in realtà mettono le mani nelle tasche dei lavoratori stipendiati, obbligandoli a pagare i miliardi evasi da loro e con quei soldi ci vanno a far la spesa, comprano villini in montagna e barche al mare. Ci sono beni sparsi dappertutto ottenuti evadendo il fisco e quindi coi soldi sudati dai lavoratori. Prima di gridare «governo ladro» assicuratevi se chi vi deruba in busta ripetutamente, non sia l’inquilino che abita alla porta accanto alla vostra.
Grazie per avermi letto. Credo di non aver altro più da dire. Andare oltre è superfluo.
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robirobi



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MessaggioInviato: Sab Mar 21, 2009 2:05 am    Oggetto: Rispondi citando

Credo di non aver altro più da dire. Andare oltre è superfluo.

si molto meglio finirla qui,chi ha letto sapra anche farsene un'opinione,per conto mio come gia detto,discorso chiuso,non ci sara risposta ad un tuo eventuale intervento.

Cool
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Alan



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MessaggioInviato: Mer Apr 01, 2009 10:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

[quote="robirobi"]Credo di non aver altro più da dire. Andare oltre è superfluo.

si molto meglio finirla qui,chi ha letto sapra anche farsene un'opinione,per conto mio come gia detto,discorso chiuso,non ci sara risposta ad un tuo eventuale intervento.

Cool[/quote]
Ciao Robirobi,mi spiace che tu debba aver chiuso così quello che è stato uno scambio di opinioni,per quanto serio e attuale esso sia ogniuno ha espresso quello che riteneva giusto dire senza offese per nessuno di noi.
Certamente i nostri punti di vista sono personali e quindi pubblicandoli in un forum ci si deve aspettare di tutto,compreso chi la pensa in maniera diversa,ma questa è la vera democrazia caspita!
Forse rischio di andare OT con quanto sto per scrivere,ma lo faccio.
Ho visto amici che partecipavano nel forum improvvisamente dileguarsi,come se noi qua fossimo degli appestati.
Voglio pubblicamente ringraziare tutti quelli che ancora postano in IG FORUM, grazie per la vostra coerenza.
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Elfo



Registrato: 03/03/08 17:03
Messaggi: 330
Residenza: Napoli

MessaggioInviato: Gio Apr 02, 2009 5:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ad essere sinceri, la frase “Credo di non aver altro più da dire. Andare oltre è superfluo.”appartiene a me. È l’osservazione che ho fatto chiudendo il mio post precedente. Robirobi, l’ha solo riportata non operando con lo strumento QUOTE. In pratica suggerivo io e non lui, di non prolungarci su un’argomentazione senza confronti, ove l’unico ad esprimere qualche concetto personale ero io. I suoi erano solo dei copia-incolla di editoriali scritti da altri.
Di solito, dopo aver letto un giornale, io lo cestino. Lui ce l’ha riproposto. Una sua personale opinione in merito in effetti non l’abbiamo mai avuta. Egli ha solo chiesto ad altri quale fosse la loro opinione e nel momento di apprenderla non l’ha sopportata.
Chiudevo quindi io, con la suddetta affermazione il topic non ritenendo necessario in seguito alcun tipo di intervento. Era naturale che io non proseguissi e non certo perché in seguito lo ha detto lui ribadendo il concetto inoltrato da me.
Non avrei proseguito, in quanto sono e mi sento un uomo libero, libero da qualsiasi argomentazione preconfezionata che altri vogliano regalarmi. Penso da me. Amo pensare, amo argomentare ed esprimere i miei pensieri, indubbiamente a volte anche errando, ma sono felice di farlo in quanto ciò è la massima espressione della democrazia e dell’esser liberi.

Alan ha scritto:

Voglio pubblicamente ringraziare tutti quelli che ancora postano in IG FORUM, grazie per la vostra coerenza.


Naturale Alan che non si va via. Gli amici sono quelli coi quali vi è piacere di dialogo, di scambio d'opinioni, pareri e punti di vista differenti, non quelli che riteniamo siano la fotocopia del nostro cervello e del nostro modo di essere.
Democratico non è colui che dichiara di essere tale, ma bensì colui che mostra coerenza con tale pensiero, dimostrando di esserlo.
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